Storia della società

 

L’anno di fondazione del sodalizio Rosignanese è il 1947, come Circolo Giovanile Solvay Sempre Avanti. La società d’atletica, comunque, non è altro che la continuazione della vecchia “ONB (Opera Nazionale Balilla) Rosignano” che esisteva già dal 1931 sotto l’egida fascista ed era legata ai dopolavori aziendali, in questo caso a quello della fabbrica della Solvay. Nel 1947 la situazione politica è cambiata: il Re d’Italia è cacciato, Mussolini è fucilato, ma nella struttura della nuova società non cambia nulla, perché anche in questo caso a finanziare l’attività e gestire il campo d’atletica che la stessa industria aveva costruito nel 1935 è sempre la Solvay. Fino al 1975 l’atletica a Rosignano, grazie al Circolo Giovanile Solvay, ha un grande seguito; nel piccolo campo in carbonella quasi ogni fine settimana si svolgono gare a livello interprovinciale e la società bianco celeste riesce a “sfornare” atleti di buona ed ottima caratura, grazie ad un vivaio d’atleti che si aggira intorno al centinaio. Nel 1975, a seguito di lotte politiche contro la Solvay, quest’ultima decide di disfarsi delle “opere sociali”, tra le quali l’atletica. Nel giro di due anni l’atletica a Rosignano scompare, schiacciata dai debiti e da nuovi sport da sala che stanno prendendo piede a Rosignano ed in Italia. Nel 2002, sotto la spinta del Signor Caprai, presidente della FIDAL livornese, il Circolo Giovanile Solvay rinasce grazie all'impegno di Antonio Ferrari. Nel 2005 il Comune ristruttura parzialmente il piccolo campo, rigenerando con un manto sintetico il rettilineo di 120m e le pedane del lungo ed alto. L’attività svolta attualmente è quella riservata ai settori promozionali esordienti, ragazzi, cadetti mentre alcuni dei/delle più grandicelli/e continuano ad allenarsi con i tecnici del CG ma sono tesserati per altre società. Dal 2007 al nucleo di Rosignano si è unito anche quello di Cecina grazie alla collaborazione dell'Atletica Amatori Cecina che, nel 2011, è confluita in una unica entità col nome di Circolo Giovanile Solvay Atletica Costa Etrusca, iniziando con i corsi per le categorie promozionali anche a Cecina. Nel 2012 c'è stato un ulteriore allargamento del territorio d'influenza grazie all'unione dell'ASD Atletica Costa Etrusca di San Vincenzo, prendendo definitivamente il nome di CG Atletica Costa Etrusca con sede a Rosignano in Via Nievo 14. L'Attività svolta è quella relativa al settore promozionale e con un cartellino UISP è aperta anche ai podisti per le corse paesane. Nel 2015 la grande svolta: dopo una lotta di tre anni dove la pista cecinese è stata a rischio demolizione da parte dell'Amministrazione Benedetti, la politica del nuovo sindaco Lippi ha ribaltato le sorti e nel 2015 l'anello è stato interamente ristrutturato ed omologato. La società ha acquistato due spogliatoi che mancavano per Cecina e Rosignano e abbiamo provveduto a ridare decoro all'impianto di via Borsellino riparando gli strappi del manto. A San Vincenzo l'Amm. Comunale ha ottenuto un finanziamento per la ristrutturazione della pista dello stadio Biagi. Dal settembre 2017 si è aggiunta la sezione di Venturina Terme.

Chi non conosce il Dott. Paolo Pescia, noto apicoltore rosignanese? Forse non tutti sanno che Paolo, classe ‘55, è stato atleta di spicco del CG negli anni ’70. Figlio di Pescino, anch’egli gloria del CG degli anni ‘40 e ‘50, Paolo ha iniziato a fare atletica a 12 anni proprio con il Circolo, disputando le gare del settore giovanile fino alla cat. Allievi, seguito dal prof. Marcello Corsi al quale, afferma, deve gran parte dei suoi risultati. Il 10 ottobre 1971 Pescia stabilisce 

il record toscano di disco (1,750 kg) con 45.08m, e tale record rimarrà imbattuto fino al 1999. Passato a 17 anni all’ Atletica Livorno, sotto la guida del Prof. Gremigni, ottiene, nei due anni seguenti, i risultati migliori: un secondo posto ai Camp. Italiani juniores e tre presenze con la maglia azzurra di categoria, ossia in un triangolare Italia - Francia - Spagna a Tonon le Ben, poi a Mantova, in entrambi i casi conquistando il 2° posto, ed una terza volta nel 1974 ai Campionati Mondiali Studenteschi di Firenze (i predecessori degli attuali Campionati Mondiali Juniores) dove il nostro atleta conquista l’argento, miglior risultato mai ottenuto da un atleta “delle nostre parti” in tale manifestazione. Infine, in quell’anno a Bratislava (Cecoslovacchia) in una tournèe Pescia realizza il lancio che sarebbe rimasto il suo record personale: 53.40m.

A 19 anni, dopo i successi ottenuti, Paolo viene chiamato a Padova nella più importante squadra militare italiana, le Fiamme Oro, per la quale continuerà a lanciare fino a 22 anni; poi la scelta di dedicarsi agli studi. Nel 1977, tornato all’Atletica Livorno, conquista il suo ultimo titolo regionale. Tra gli altri risultati, i 5169 punti nel decathlon ottenuti nel 1973, rimasti per un ventennio record provinciale. 

Adelmo D’Ercole (accosciato nella foto): nato a Vada, è l’atleta rosignanese che ha raggiunto i successi più grandi ma il meno conosciuto. Non tanto perché la sua attività d’atleta riguarda la fine degli anni “30 e l’inizio degli anni “40, ma per motivi politici dei quali parleremo più avanti. Adelmo, dopo aver trascorso le categorie giovanili nella società Rosignanese (che all’epoca si chiamava ONB Rosignano) ed essersi messo in luce sulle distanze degli 800 m e dei 1500m, nel 1941 passa alla Giglio Rosso (l'odierna ASSI Banca Toscana) all’epoca una tra le più forti società d’Italia: lo dimostrano gli scudetti per società conquistati dal 1931 al 1934 e nel 1936. Adelmo colleziona risultati nei vari meeting nazionali, che lo pongono ai vertici delle graduatorie nazionali assolute. Ha nel 1942 la sua annata migliore: è secondo nei 1500m ai Campionati Italiani a Milano con 3’57”8 dietro al vincitore “Guerino”, primo in 3’57”2. Selezionato per l’incontro Italia - Germania svoltosi il 2 agosto a Berlino, D’Ercole, in coppia con Mario Lanzi, argento sugli 800 alle Olimpiadi del 1936, giunge 4° in 1’56”0. Qui termina il ricordo dell’atleta D’Ercole, perché dopo il tragico 8 settembre 1943 Adelmo si arruola nella milizia della Repubblica di Salò, rendendosi protagonista di imprese meno lusinghiere di quelle avute sui campi d’atletica. Sarà giustiziato nel 1945 a guerra finita dai partigiani per crimini contro il popolo italiano. Tornando all’atleta D’Ercole, c’è da rimarcare il fatto che se fosse vissuto in un’epoca di pace l’avremmo trovato scritto come partecipante a qualche Olimpiade o Campionato Europeo; purtroppo gli eventi bellici di quel periodo non lo hanno permesso.